Artribune, October 13, 2011
L'ARTE POVERA NON ESISTE? ANATEMA! E ARTISSIMA CANCELLA LO SHOW COMMISSIONATO A TRIPLE CANDIE
By Marco Enrico Giacomelli
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I contorni della questione non sono chiarissimi, perché le versioni sono comprensibilmente diverse. In sostanza, Artissima aveva commissionato a Triple Candle, spazio di Philadelphia, una mostra da tenersi nei giorni della fiera nell’ambito di Approssimazioni Razionali Semplici, progetto ideato da Lara Favaretto con Francesco Manacorda. Non vedendo comparire l’evento nel programma, hanno chiesto spiegazioni, giunte dallo stesso direttore di Artissima. Il motivo del dissidio? Triple Candle partiva dall’assunto paradossale che l’Arte Povera non è mai esistita. Ipotesi che Manacorda, come riporta il sito dello spazio americano, riterrebbe “potenzialmente molto offensivo per gli artisti e i galleristi che partecipano alla fiera”. Sin qui la versione degli statunitensi. Abbiamo contattato Manacorda, secondo il quale le cose sono andate in maniera assai diversa. “La cancellazione della mostra ideata da Triple Candie è un fatto che mi rattrista molto”, ci racconta. “Ero realmente interessato alla realizzazione di una mostra intelligente, che mettesse in discussione quegli assiomi ormai consolidati nei confronti dell’Arte Povera ed è per questo motivo che abbiamo deciso di commissionarla”. E tuttavia… “Il progetto tendeva a mettere in ridicolo in maniera superficiale le opere degli artisti, senza al contempo presentare argomenti utili a una riflessione sulla storia dell’arte”. E conclude: “La mostra, così come si era ormai delineata, cioè superficialmente caricaturale e priva di un reale contenuto scientifico, non era in alcun modo ‘difendibile’. Visionato il materiale e preso atto del loro categorico rifiuto di aprirsi al dialogo, mi sono visto quindi costretto a mettere fine alla collaborazione, senza alcun intento censorio”.
Commenti (as of 15/10/11):
tiziano nuevo scrive: 14 ottobre 2011 alle 09:06
la favaretto???? peggio che mai! arte povera tutta la vita ma non la favaretto.
effe ci scrive: 14 ottobre 2011 alle 09:36
Manacorda prima o poi lo vedremo sulla scena politica, sa fare dichiarazioni di un’ambiguità tale, e talmente abili a negare l’evidenza, che il nostro premier pagherebbe (e profumatamente) per essere in grado di farne a sua volta.
Ipazia scrive: 14 ottobre 2011 alle 11:15
Non ho capito questo intervento, tu hai visionato il materiale?
Ipazia scrive: 14 ottobre 2011 alle 11:11
Non conosco alcun dettaglio, ma la spiegazione di Manacorda mi pare chiarissima: nel momento in cui una mostra non è difendibile, ma diventa solo un pretesto per offendere e svilire, in questo caso un intero movimento, guarda caso italiano e non americano, deve essere trattata come merita, deve essere annullata.
l'uomo tigre scrive: 14 ottobre 2011 alle 12:33
manacroda come altri curatori, ma anche favaretto come altri artisti, hanno i loro incarichi e la loro gloria in quanto sono digeribili dai politici e dai galleristi e collezionisti, tutti questi non sono in grado, per loro natura, di innescare un reale confronto sui contenuti e sull’etica. sappiamo bene quanto l’arte povera è stata una manovra politica economica, interessante sarebbe stato questa volta parlarne… così magari si incominciava a fare un pò di cultura. e magari anche altri, come gli americani avrebbero incominciato a fare un pò di autocritica sulla loro arte. siamo tutti indignati, scenderemo in piazza sabato 15. vogliamo sapere chi paga lo stipendio di Manacorda, e quanto prende, e siamo sicuri che gira rigira sono soldi pubblici.
me.giacomelli scrive: 14 ottobre 2011 alle 15:05
Caro l’uomo tigre, l’ammontare dello stipendio di Manacorda non lo conosco, ma che siano soldi pubblici è chiaro senza alcun gira e rigira. Artissima ha sede in via Bertola 34 a Torino, dove c’è la Direzione Cultura, Turismo e Sport della Regione Piemonte e, andando sul sito della fiera, vedrai che i siti citati in calce sono innazitutto Fondazione Torino Musei, Regione Piemonte, Provincia di Torino e Città di Torino. Naturalmente poi ci sono gli sponsor, che quindi in maniera “indiretta” contribuiscono a pagare le spese. Tuttavia, bisogna anche valutare il discorso relativo agli investimenti del denaro pubblico. Quando li si toglie si grida ai tagli alla cultura, quando li si mette si grida agli sperperi. Personalmente non ho ricette bell’e fatte, ma so (per esperienza e leggendo i rendiconti) che quei denari tornano alla città moltiplicati almeno per 3. La domanda ovviamente è: a chi tornano? Viene in mente in primo luogo tutto il settore del turismo (ristoranti, taxi, alberghi ecc.), e qui si può sindacare se il proverbiale gioco valga la candela. Insomma, non mi pare che sia il caso di “indignarsi”, semmai di chiedere e pretendere estrema trasparenza sui flussi di denaro. Parliamone.
l'uomo tigre scrive: 14 ottobre 2011 alle 15:30
Caro Giacomelli, che meraviglia venire a conoscenza che l’onere dello stipendio di Manacorda è altamente coperto dai ricavi che determina la macchina economica di Artissima, è che anche se rientrano dei denari a hotel, taxi, ferrovie e qualche ristorante, vengono spesi soldi pubblici per sostenere le ben note operazioni mercantili che da sempre indeboliscono la cultura italiana quindi è il caso di indignarsi, e magari anche di fare proteste perchè tutto questo controllo sull’arte e sulla cultura ha in realta un fine,……………………………………………………….. ma insomma L’Italia è in crisi, Faenza taglia, paghiamo 145 milaeuri per ciascuno direttore del Rivoli, ed intanto il nano resiste, ma è così difficile da comprendere che o si fa una reale opposizione o si sprofonda nella preistoria dellà civiltà.
ipazia scrive: 14 ottobre 2011 alle 15:44
Si infatti concordo con Giacomelli.. adesso va di moda indignarsi e ci si indigna senza capire nulla di ciò di cui si discute. Indigniamoci quando è il caso per favore, Artissima è un evento di alto livello che molti ci ammirano e invidiano. Cerchiamo di non distruggere, cerchiamo di costruire, ottimizzando le risorse. L’arte povera è stato uno strumento politico? Probabile. L’arte povera ha stancato? Probabile. Ma è esistita ed è stata in grado come movimento di superare confini e cavalcare testi critici e filosofici. Questo è indiscutibile. La necessità di andare oltre significa puro autolesionismo se si fa coincidere con la negazione del valore dell’unico movimento artistico che è stato in grado di gestirsi come tale da mezzo secolo oramai….
l'uomo tigre scrive: 14 ottobre 2011 alle 16:10
Cara ipazia Immagino Artribune a spasso con Renzi non con Fassino semmai ora va di moda non indignarsi, almeno da più di 40 anni, ed infatti le conseguenze si vedono, ma tu sei stata ad esempio alle rappresentazioni, presunte performance, di pistoletto, gelitin che Artissima ha prodotto? suvvia non scherziamo con l’appeal internazionale, sarà ma io mi consolo a voler dialogare dapprima con il contesto locale della mia via
ipazia scrive: 14 ottobre 2011 alle 20:24
Vuoi la verità? No, a quelle non ci sono stata.. Io sono abituata a seguire il meglio di quello che un contesto mi propone
antonio scrive: 14 ottobre 2011 alle 15:19
Ma non lo sapevate che funziona in questo modo? Così sopravvive gente come Manacorda per non parlare di gran parte dei suoi colleghi! Una banda di poveracci! Bel gioco di parole : Arte Povera – Poveracci: la non proprio povera Arte Povera necessita di reali poveracci per avere difensori e servi. E voi ve la prendete con Jean Clair? Ma mi sembra di vedere che c’è di peggio….. Tra l’altro in certi gironi della decadente Torino e dell’orrida Milano la vigliaccheria si sposa sempre alla mediocrità.
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ARTE POVERA DOESN'T EXIST? ANAETMA! ARTISSIMA CANCELS SHOW IT HAD COMMISSIONED BY TRIPLE CANDIE
By Marco Enrico Giacomelli
The contours of the matter is not immediately apparent, because the versions are understandably different. In essence, Artissima commissioned to Triple Candle, an area of Philadelphia, an exhibition to be held during the fair as part of Rational Approximations Simple, a project by Lara Favaretto Manacorda with Francis. Not seeing the event appear in the program, asked for an explanation, joined by the Director of Artissima. The reason for the conflict? Triple Candle started from the assumption that the paradoxical Arte Povera has never existed. Manacorda hypothesis that, as reported by the website of American space, would consider "potentially offensive to artists and galleries participating in the fair." So far the U.S. version.
We contacted Manacorda, according to which things have gone very differently. "The cancellation of the exhibition designed by Triple Candie is a fact that saddens me very much," he says. "I was really interested in building a smart show, which would question the axioms of Arte Povera against well-established and that is why we decided to commission." And yet ... "The project tended to ridicule in a superficial way the works of artists, while not present arguments useful to think about the history of art." He concludes: "The exhibition, as it had already outlined, that is caricatured and superficial with no real scientific content, was not in any way 'defensible'. Reviewed the material and put on record their adamant refusal to open up the dialogue, I felt so compelled to put an end to the partnership, without any intention of censorship. "
tiziano nuevo Says: October 14th, 2011 at 09:06 The Favaretto?? worse than ever! arte povera but not the Favaretto.
effe writes: October 14th, 2011 at 09:36 Manacorda sooner or later we will see him on the political scene, knows how to make statements of this ambiguity, and so adept at denying the obvious, that our Prime Minister would pay (and handsomely) to be able to help it turn.
Hypatia Says: October 14th, 2011 at 11:15 I did not understand this action, you have viewed the material?
Hypatia Says: October 14th, 2011 at 11:11 I do not know any details, but I think the explanation of Manacorda clear: when an exhibition is not defensible, but it becomes only a pretext to insult and demean, in this case an entire movement, incidentally Italian and not American, it must be treated as it deserves, should be canceled.
Tiger Man Says: October 14th, 2011 at 12:33 manacroda like other editors, as well as Favaretto other artists, have their offices and their glory as they are digested by politicians and the gallery owners and collectors, all these can not, by their nature, to trigger a real comparison of the content and ethics. we all know how the poor art was a political maneuver economic, it would be interesting to talk about it ... so maybe this time we began to do a bit of culture. and perhaps others, like the Americans have begun to do some self-criticism about their art. We are all outraged, take to the streets Saturday, 15. want to know who pays the salary of Manacorda, and what it takes, and we are sure that public money is running turns.
me.giacomelli Says: October 14th, 2011 at 15:05 Dear man tiger, the amount of the salary of Manacorda do not know, but it is clear that they are no public money goes round and round. Bertola Artissima is based on a 34 in Turin, where there is the Department of Culture, Tourism and Sports of the Piedmont Region, and by going to the fair, you'll see that the sites mentioned below are first of all Museums Torino, Piedmont Region, Province turin and the City of Turin. Of course then there are the sponsors, so that in an "indirect" help to pay expenses. However, one must also consider the discourse on the investment of public money. When he removes it screams the cuts to culture, they cry when they are put to waste. Personally I have no ready-made recipes, but I know (from experience and reading the statements) and multiplied that money back to the city for at least 3. The obvious question is: who return? Comes to mind first of all the tourism sector (restaurants, taxis, hotels, etc..), And here you can syndicate if the game is worth the proverbial candle. In short, I do not think that is the case with "indignation", if anything, to ask and demand extreme transparency of money flows. Let's talk.
Tiger Man Says: October 14th, 2011 at 15:30 Dear Giacomelli, the wonder come to know that the burden of the salary of Manacorda is highly covered by the revenue that determines the economic machine of Artissima, is that even if part of the money in hotels, taxis, trains and a few restaurants, public money is spent to support the well-known merchant operations always weaken the Italian culture is therefore the case of indignation, and perhaps also to make protests because all of this control on art and culture really has an end ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... .. but after all Italy is in crisis, Faenza size, 145 milaeuri pay for each director of the Rivoli, and meanwhile the nano resist, but it is so difficult to understand or that makes a real opposition or he sinks into the prehistory of civilization.
hypatia Says: October 14th, 2011 at 15:44 In fact I agree with you .. Giacomelli Now it is fashionable to be indignant and outraged we are without understanding anything of what is discussed. Indigniamoci when appropriate please Artissima is a high-level event that many of us admire and envy. Let us not destroy, we seek to build and optimize resources. The art was a poor policy tool? Probable. The art has poor tired? Probable. But it existed and as a movement has been able to overcome boundaries and critical and philosophical texts ride. This is indisputable. The need to go beyond pure self-harm if you mean the same as the negation of the value of the only art movement that was able to manage themselves as such for half a century now ....
Tiger Man Says: October 14th, 2011 at 16:10 Dear hypatia Artribune imagine walking with Renzi with Fassino, if anything, now it's not fashionable not to get angry, at least for more than 40 years, and in fact the consequences are seen, but you were such representations, alleged performance, Pistoletto Gelitin that Artissima has produced? come on do not joke with international appeal, but I will console myself by wanting to talk first with the local context of my way
hypatia Says: October 14th, 2011 at 20:24 Want the truth? No, those have been there .. I'm used to follow the best of what I propose a context
antonio Says: October 14th, 2011 at 15:19 But did you know that does not work that way? So people like Manacorda survives not to mention most of his colleagues! A gang of poor people! Nice play on words: Arte Povera - Poor bastards: the not so poor poor art for poor people need real defenders and servants. And you, you get upset with Jean Clair? But I seem to see that it gets worse ... .. Among the other groups in some of the decadent Turin and Milan horrid cowardice always goes to mediocrity.